CHERONEA

Cheronea stavolta è solo una meta di passaggio. Eh sì, io ed Elena siamo di ritorno dall’entusiasmante visita alle Meteore (novembre 2015), e nel tornare ad Atene ci fermiamo a pranzare in questo piccolo paese della Tessaglia.

Tra autostrade e strade locali, a dir la verità, possiamo permetterci soltanto una mezz’oretta, forse qualcosa in più. Ma questo è il luogo della famosa battaglia tra Greci e Macedoni. Come possiamo non fermarci?
“Quale battaglia, dite?”
Ma quella del 338 a. C., in cui il Alessandro (appena diciottenne), comandando la cavalleria, aiuta il padre Filippo a vincere definitivamente le comunità greche. Eh sì, è proprio da questa città che inizia l’incredibile ascesa del giovane principe.

 

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Da Kalambaka, passiamo da Lamia e arriviamo a Cheronea. Poi, per tornare ad Atene prenderemo l’autostrada solo da Tebe in poi.

 

La visita non è programmata, ma decisa proprio all’ultimo momento. Letteralmente, quando vediamo il cartello che indica “Cheronea”! Tant’è che non andremo neppure a vedere il famoso leone di Cheronea, il monumento in ricordo della vittoria macedone. D’istinto, seguiamo semplicemente e velocemente le indicazioni per il teatro, che sembrerebbe essere lungo la strada.

 

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“Trova il teatro”

 

Il paesaggio che ci aspetta è sorprendente. Dietro a delle anonime casette moderne, ecco fare capolino una rocca imponente (sede dell’antica acropoli della città), che fa ombra tutto l’intorno. Sulle umide pendici di questa, immerso nel muschio, ecco un teatro dall’aspetto molto antico. La sua superficie sembra, da lontano, molto umida. Avvicinandoci, sentiamo l’ambiente raffreddarsi. La parte più bassa della roccia è stata proprio scavata a gradoni, ma il verde, da lontano, rende tutto molto omogeneo e nasconde l’opera umana.
Questo teatro, senza alcuna traccia di pavimentazione coprente in marmo, dovrebbe essere fra i più antichi della Grecia. Io ed Elena, naturalmente, ci immaginiamo subito Plutarco mentre assiste a uno spettacolo o partecipa a un’assemblea della sua città.

 

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Teatro alle spalle? Momento giusto per uno scatto!

 

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I bellissimi gradoni scavati nella roccia. Tutto è molto romantico e rude allo stesso tempo.

 

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“Attori del dramma”, oggi, sono gli ulivi, che crescono ordinatamente nella piana antistante alla pietrosa cavea.

 

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Il verde intorno è umido e d’un colore acceso, che al sole diventa lucente.

 

Noi ci godiamo lo spettacolo, come al solito, perché tutta la Grecia è un’unico spettacolo.

 

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Il paesino moderno di Cheronea, dalla sua antica acropoli. I colori sembrano quasi finti!

 

Anche qui la solita promessa…

DOBBIAMO RITORNARE! 😀

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