SPARTA

E’ un sabato di novembre! Arriviamo a Sparta nel pomeriggio, dopo una mattinata trascorsa prima a Micene e poi a Tirinto. Il nostro programma, come al solito, è molto serrato, prevede solo poche ore di relax a Sparta, prima di raggiungere Mistrà, dove passeremo la notte.

Siamo Elisavat (Cipro), Elena (Spagna) ed io. Questa volta la lingua franca non è il greco ma l’italiano, che parlano entrambe benissimo, ma Elisavet (con grande pazienza! Grazie!!!) non manca mai di insegnarci termini greci che non conosciamo.

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Eccoci in una fotografia scattata la mattina stessa a Micene.

 

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Il nostro tragitto da Tirinto a Sparta è veloce, e piacevolmente immerso nel verde.

 

L’arrivo a Sparta è un po’ “in sordina”. Ma come, siamo già a Sparta? Sì, siamo arrivate, ma non ce ne siamo nemmeno accorte! Sparta è fatta di due o tre strade principali, niente più. Qui in Grecia tutti la chiamano “città”, ma per noi (italiani e spagnoli) sarebbe un paese con al massimo 5.000 abitanti (più o meno un’antica legione romana!). Comunque, anche se piccola, è sempre la città del grande Leonida!

Tra la curiosità dei locali (tre ragazze su un’auto con targa straniera) ci dirigiamo svelte al museo, perché sappiamo bene che gli orari pubblici sono sempre molto risicati, soprattutto d’inverno. Il museo si trova in un giardino molto bello, pieno di fiori, con statue romane e tavole esplicative ci accolgono all’ingresso. Iniziamo bene!

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Il museo.

 

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Elena ed Elisavet tra statue romane. Pronte alla visita?

 

Il museo è piccolo e prezioso ma anche un po’ vecchiotto ed ‘impolverato’. Sì, un ammodernamento non gli farebbe proprio male! Notiamo moltissimi reperti romani (che mi fanno sempre molto felice!) e molti pezzi greci decisamente antichi e d’enorme valore. Un rilievo a due facce (la foto è qui sotto) attrae in particolare l’attenzione di Elena (che qui a Sparta è di casa). Con entusiasmo ci spiega alcune delle possibili interpretazioni: Elena e Paride (giovani e teneramente abbracciati) oppure Elena e Menelao (in posa più “ufficiale”). Questo rilievo è tra i pezzi più pregiati del museo forse anche perché, con la sua ambiguità, trasporta immediatamente tutti nel mito. 😀

 

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Per me sono Elena e Paride, giovani e innamorati!

 

Uscite dal museo, consumiamo un pranzo leggero nella piazza principale (anche questo un luogo davvero piacevole, con riproduzioni moderne d’antichi mosaici, una decorazione che dona molto colore all’insieme); poi, riposateci un attimo, andiamo a scoprire il sito di Artemide Orthia. Questa volta, ecco la grande delusione! Non per i resti antichi, sia chiaro, ma per tutto l’intorno. Come immaginavamo, il sito è chiuso al pubblico. E va bene! Ma all’interno, lo stato di conservazione lascia molto a desiderare! Il luogo è abbandonato, ovunque ci sono cartacce e rifiuti di tutti i tipi… Dal nostro punto di vista, poi (considerate che siamo ragazze, e che lì intorno non c’è nessuno), il luogo non ispira nemmeno quella gran sicurezza che ci fa sempre piacere. Insomma, lo Stato non tributa, qui, il giusto rispetto dovuto ai suoi stessi antichi reperti.

 

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Ecco lo Spartano che cade per la patria, con dei versi celebrativi dell’antico poeta spartano Tirteo.

 

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Dal centro della piazza principale di Sparta… Le foto di oggi sono tutte un po’ storte!

 

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Orfeo, suonando la lira, incanta gli animali.

 

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Il recinto dell’anfiteatro in cui si trova il tempio di Artemide Orthia (nel centro della foto). Era un antichissimo luogo di culto. Nonostante l’erba e la nostra sfavorevole posizione, si riesce a notare il dislivello del terreno e la forma ciclica.

 

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Il recinto della dea…

 

Avevo già studiato questo luogo sui libri, immaginandomi questo tempio ad Artemide (tempio dove avvenivano fondamentali riti di iniziazione)… Lo sapevo inglobato – in età romana – in un anfiteatro. Me lo immaginavo quindi molto diversamente. Ce ne andiamo amareggiate anche per quello!

 

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Per intenderci, ecco come doveva apparire il tempio con l’anfiteatro costruitogli intorno e come un po’ me l’ero immaginato io!

 

La direzione da prendere ora è certamente Ovest, verso Mistrà, ma…

«Ehi ragazze, una mia amica mi ha parlato del Menelaion proprio sopra Sparta. Ho la sua posizione su Google! Proviamo?»

Detto, fatto! Non abbiamo idea di dove ci stiamo dirigendo, ma la cosa ci piace! In realtà non percorreremo nemmeno tanta strada. Anzi, al contrario, appena fuori Sparta, eccoci subito sulla collinetta segnalata dal GPS.

«Ma… siamo sicure? Io non vedo niente? Ci siamo infilate in una strada per capre! Che si fa? Aiutoooo!»

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La strada che da Sparta ci porta al Menelaion (quella bella).

 

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Ecco come ci si presenta il Menealion appena arrivate!

 

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Una foto nel luogo di culto della sua omonima, Elena se la merita!

 

Per fortuna passa un signore in macchina e si ferma a darci spiegazioni. Sì, in effetti siamo sulla strada giusta, e dobbiamo proprio prendere quella stradina sterrata microscopica che sale sulla collina… Quella lì? Al mio volto sconsolato, il gentile signore non resiste e si offre di farci strada con la sua auto. Prendiamo il coraggio e andiamo!

«C1, non mi lasciare!» 😀

 

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“Mia carissima C1, grazie grazie e ancora grazie!” – (qui sembra anche pulita, miracoli dell’obiettivo!)

 

Dopo alcune curve strette e molti sobbalzi posso finalmente parcheggiare l’auto in uno spiazzo. Bene, siamo arrivate! Ringraziamo la nostra gentile guida e proseguiamo a piedi. Cinquanta metri più in là… ed eccoci a contemplare una vista fantastica! Abbiamo ai nostri piedi l’Eurota e Sparta, e di fronte il Taigeto. Il sole sta tramontando dietro alla catena montuosa, e…

E siamo decisamente senza fiato! Wow!

 

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Il sole tramonta lasciando noi e Sparta gradualmente al buio. Il Taigeto piano piano cala nell’ombra e ci regala uno spettacolo unico.

 

Lassù troviamo la costruzione antichissima, leggendaria, chiamata Menelaion, considerata luogo di culto di Menelao ed Elena (i mitici regnanti di Sparta). L’edificio sembra davvero molto antico, di età classica e oltre. Che meraviglia! Le sorprese non finiscono mai! Ci godiamo questo meraviglioso tramonto e con calma ci avviamo verso Mistrà.

 

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Elisavet e il Taigeto.

 

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Il morbido panorama di fronte al Taigeto, visto dall’altura del Menelaion.

 

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Luoghi magici, immersi nella natura, misteriosi…

 

 

 

La ricostruzione del santuario di Artemide Orthia è tratta da: http://www.pausanias-footsteps.nl

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