LEFKADA

L’estate sta volgendo al termine e con un po’ di nostalgia (nonostante anche oggi ci siano i soliti 30 gradi diurni) voglio raccontarvi del breve ma intenso viaggio di luglio a Lefkada (una delle isole dello Ionio) che abbiamo fatto io ed Elena, che era in quei giorni appena arrivata dalla Spagna.

Caricata la macchina, il viaggio può finalmente cominciare sulla piccola ma confortevole Citroen C1 diesel (pronta ad affrontare i 500 km che ci separano dalla splendida Leucade in modi felicemente risparmiosi). Stiamo per infilarci nel traffico ma ad un certo punto, ripensando ai bagagli appena caricati, mi viene un sospetto. Mi sono personalmente occupata della musica che ci terrà compagnia, del tragitto da percorrere, dei costumi da bagno, delle creme solari, tutto è stato impacchettato, imbustato, suddiviso, ma…

«Ma… Elena! La mia valigia dov’è?!»

Ci guardiamo smarrite. Non è stata caricata. In auto non c’è!

«Non l’avrò lasciata…?»

Ebbene sì, l’ho proprio dimenticata dietro la porta di casa! Dietro-front, e con un po’ di pazienza andiamo a recuperare il bagaglio… Io sono molto contenta perché, risolvendo la piccolissima disgrazia, ho automaticamente esorcizzato anche tutte le possibili altre! Voi non ci credete, vero? Siete superiori. E invece io ci credo! 😀

Pronte a ripartire? Viaaaa! 😀

 

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Beh, qui siamo già in barca. La prossima volta mi ricorderò di fare una foto anche all’auto!

 

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Ecco il nostro tragitto: siamo passate da Corinto, e da lì, seguendo tutta la costa, siamo arrivate fino al ponte Rion, che collega il Peloponneso alla Grecia centrale. Lì, abbiamo fatto una piccola sosta nella bella cittadina di Naupatto!

 

Per passare dal Peloponneso alla Grecia Continentale bisogna servirsi del ponte Rion. Si tratta di un’opera ingegneristica modernissima, in grado di sfidare venti e terremoti. E io, normalmente lontanissima dall’interessarmi alle particolari tecniche d’ingegneria, mi sono ipnotizzata guardando questo video, che consiglio a tutti i curiosi come me!

 

 

Non vi parlo qui di Naupatto, lo farà Elena nel prossimo post. Vi dico solo che arriviamo a Lefkada nel tardo pomeriggio, e che l’isola ci appare subito, anche da lontano, meravigliosa. È inoltre facilmente raggiungibile grazie ad un comodissimo ponte mobile; non dobbiamo cioè prendere nemmeno un traghetto, ma semplicemente guidare fino a destinazione. Un particolare molto bello per chi, come noi, deve anche risparmiare. 🙂

 

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Finalmente a Lefkada! Siamo guidando sul passaggio mobile tra la terraferma e l’isola. Ad accoglierci, il porto della città.

 

Ah, volevo proprio arrivare qui a Lefkada! Da mesi vedevo infatti le pubblicità della spiaggia “più bella di tutta la Grecia”, gli enormi scogli solitari, l’azzurro intensissimo, il verde scuro della vegetazione… Non c’è niente da dire: l’isola non tradisce le aspettative!

Alloggiamo nei pressi di un paesino chiamato Nidri (che sta su una piccola laguna) in una pensione molto carina e anche molto economica. Avremmo certamente potuto optare per Lefkada, perché è vero che nella cittadina ci sono alberghi costosi, ma è anche vero che vi sono pure soluzioni più alla portata delle studentesse girovaganti. Ma quando si prenota via internet, si guarda il prezzo e…

Comunque, anche se la sistemazione è buona, noi saremo sempre in giro! Nei pochi giorni di permanenza andremo infatti dappertutto, da Porto Katsiki (una spiaggia mozzafiato) al monastero di Faneromeni (a nord-ovest dell’isola), alla più turistica (ma pur sempre splendida) spiaggia di Agios Nikitas. Andremo ovviamente anche a Lefkada, dove visiteremo il piccolo museo archeologico.

 

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La visuale dal nostro alberghetto a Geni, vicino Nidri.

 

Personalmente, ho proprio un debole per la città di Lefkada: lì, come in nessun altro luogo della Grecia, ho avuto la sensazione della perfetta unione tra cultura italiana e greca. In effetti, sapevo già che le isole dello Ionio hanno un carattere molto italiano (i turchi, lì, non ci hanno mai messo piede), però non pensavo che questa commistione mi sarebbe piaciuta così tanto. E l’ibridazione è su tutto e in tutto: non solo nell’architettura, ma anche nel modo di parlare, nei paesaggi…

Insomma, pavimenti in marmo, piccole piazze di paese, chiese dall’esterno italiano e dall’interno ortodosso. Tutto ricordava la vicinanza culturale e spirituale dei due popoli. E le case? Sgargianti! Ricoperte di lamiere coloratissime (utili contro le abbondanti piogge invernali) che mettono allegria al solo guardarle.

Ma ora tocca alle fotografie il compito di descrivere questo luogo, così familiare e così diverso.

 

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Una graziosa piazza di Lefkada città, nelle sonnolente ore pomeridiane.

 

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Nel suo essere un po’ lasciata andare, questa casa ha un’eleganza che merita uno scatto!

 

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E questa bellissima casetta azzurro acceso?

 

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Una graziosa chiesetta nel centro città. Non potremmo essere in un paesino del Sud Italia?

 

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Come vedete i colori dominano i viali della città.

 

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Il mio piccolo appartamentino del futuro? …E perché no? 😀

 

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Porto katsiki: sì, beh, come si può non essere felici con una simile luce intorno?

 

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Non ci resta che scendere e tuffarci!

 

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No comment. Perfezione.

 

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Sul ponte di Lefkada, che ci sembra una piccolissima Venezia.

 

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Ancora colori colori e colori. E per la prima volta mi piace una casa dipinta di rosa!

 

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Seguiamo per il tempio di Apollo Lefkatas, su cui troveremo il moderno faro dell’isola…

 

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… Esattamente questo!

 

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Lefkada regala piccoli scorci di verde intenso e natura ruvida.

 

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Road trip.

 

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Una trireme un po’ turistica, ma sempre d’effetto!

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Com’è la visione d’ensamble di questi luoghi? Allargare, allargare! 🙂

 

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Qui, curva dopo curva, i colori sono perfetti. Non resta altro che accettarli senza farsi troppe domande 🙂

 

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Ci facciamo un tuffo in un’isoletta a Est di Lefkada, in compagnia di molti altri turisti, soprattutto italiani. Stiamo infatti facendo un giro delle spiagge più belle con una piccola imbarcazione da turismo…

 

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Caffè per me, italiana, e birra per Elena, spagnola! Olè!

 

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A Lefkada si trova il castello – d’origini veneziane – di Santa Maura, di cui oggi restano ancora imponenti mura. Lo si nota subito arrivando sull’isola, perché vicino al ponte mobile di raccordo con la terra ferma.

 

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Elena nel castro! (Oggi è lunedì e siamo entrate di straforo… Abbiamo solo avuto il tempo per uno scatto, poi ci hanno subito invitate ad uscire). Ricordatevelo sempre, il lunedì in Grecia non contate mai su musei e siti archeologici! Meglio andare al mare!

 

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Sempre (più o meno) pronta per un’altra foto!

 

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Sulla via per il monastero di Faneromeni (che scopriremo avere al suo interno un piccolo zoo).

 

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Un saluto, alla prossima parlando di Naupatto!

 

 

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